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declassare plutone non ha senso
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declassare plutone non ha senso
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anno 2019 (inizio)
descrizione
considerazioni sula scellerata decisione di declassare plutone da pianeta a pianeta nano
autori Andrea Parietti, annina motta, jessica alberti, maria fumagalli, Michele De Angelis, Ottorino Piccinato, paul evans
questo testo è molto ridotto perché lasciamo spazio al video

in pratica plutone è stato declassato da pianeta del sistema solare a pianeta nano sulla base di una decisione alquanto arbitraria che si basa sulla creazione di tre regole affinché un pianeta possa essere considerato tale, e cioè:

1- deve ruotare intorno al sole

2- deve avere una forma pressoché sferica

3- deve avere una dominanza orbitale, cioè la sua traiettoria non deve essere influenzata da altri corpi celesti

plutone rispetta le regole 1 e 2 ma non la 3 perché vive in una sorta di simbiosi con Caronte, che modifica la traiettoria di plutone attraverso la propria gravità

ma cosa è successo?
fonte wikipedia

Il 24 agosto 2006 al termine dell'Assemblea Generale di Praga dell'Unione Astronomica Internazionale (International Astronomy Union o IAU) è stato approvato il testo completo della definizione di pianeta del Sistema solare. La nuova definizione riconosce 8 pianeti - Mercurio, Venere, la Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno - ed introduce la nuova categoria dei pianeti nani per classificare oggetti come Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris

Storicamente, il concetto di pianeta è mutato con il progredire delle conoscenze scientifiche

Nell'antichità, come rivela l'etimologia del termine (vagabondo, in lingua greca), venivano considerati "pianeti" tutti gli astri che si spostavano nel cielo notturno rispetto allo sfondo delle stelle fisse, ovvero la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, escluse le comete che venivano considerate fenomeni atmosferici

Con l'introduzione del modello eliocentrico la Terra fu classificata tra i pianeti, mentre il Sole e la Luna ne furono chiaramente distinti

Il successivo sviluppo delle tecniche osservative con l'introduzione del telescopio permise la scoperta di Urano, Nettuno e Plutone, i quali furono subito inseriti nell'elenco dei pianeti del Sistema solare

Successive osservazioni evidenziarono le anomalie di Plutone rispetto agli altri pianeti: un'orbita di eccentricità significativa, inclinata rispetto al piano dell'eclittica, ed una massa pari a un quinto di quella della Luna

Era già accaduto che oggetti ritenuti pianeti al momento della scoperta fossero riclassificati dopo averne studiato le caratteristiche, così negli ultimi anni del XX secolo nacque una discussione sull'opportunità di riclassificare Plutone tra gli asteroidi, resa sempre più concreta dalla scoperta di numerosi altri oggetti orbitanti oltre l'orbita di Nettuno

La necessità di una decisione fu dettata dall'individuazione di Eris, più massiccio di Plutone

Riconoscere Eris come il decimo pianeta richiedeva implicitamente di accogliere una definizione di pianeta che avrebbe assunto le dimensioni di Plutone quale arbitrario limite inferiore

Una serie di riunioni avviate nel 2005 dall'Unione Astronomica Internazionale ha cercato di individuare i requisiti che, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, caratterizzassero un pianeta

Tali caratteristiche sono state indicate nel raggiungimento dell'equilibrio idrostatico e nella dominanza orbitale, oltre che nel fatto che un pianeta orbiti sempre intorno al Sole

Alla pubblicazione della nuova definizione è seguita una serie di proteste, soprattutto da parte di chi proponeva di mantenere Plutone tra i pianeti e di aumentarne, piuttosto che ridurne, il numero, eventualmente applicando una distinzione tra pianeti principali (gravitazionalmente dominanti) e no

perché consideriamo scellerata quella decisione?
consideriamo scellerata quella decisione per i seguenti motivi:

a) non era necessario creare delle nuove regole solo perché erano stati scoperti corpi celesti di dimensioni maggiori di plutone, come ad esempio Eris; spesso gli scienziati vengono mossi dalla smania di classificare, distinguere, includere ed escludere, creare regole come se tutto dovesse appartenere a un ordine generale e universale di cui noi abbiamo la chiave

ci sembra un modo un po' arrogante di affrontare la realtà perché ci si pone nella posizione di arbitri quando invece siamo dei semplici osservatori, e neanche tanto scaltri visto che ogni giorno scopriamo qualcosa che ci fa cambiare regole magari appena scritte

b) se Eris è più grande di plutone perché non includiamo anche lui tra i pianeti? sappiamo contare solo fino a 8?

c) se la questione è la massa, che non viene detto ma la questione reale è questa, era più semplice creare una dimensione minima, una soglia, giusto per diversificare cerere, Eris, plutone e simili dagli altri "sassi"/asteroidi che orbitano intorno al sole; ma la dimensione non viene citata: perché? per ipocrisia e perché si è voluta creare una regola n.3 che si basa sulla condivisione dello spazio con altri corpi (plutone/Caronte)

ma immaginiamo che Giove formasse con saturno uno splendido e spettacolare sistema binario: questi due non sarebbero più dei pianeti?

c) plutone ha ben 5 satelliti e forma un vero sistema: merita più considerazione lui di altri pianeti che invece non hanno satelliti

d) si poteva distinguere tra pianeti rocciosi e pianeti gassosi

ma a noi le regole arbitrarie non piacciono e certamente non sentivamo il bisogno di crearne di nuove per escludere plutone, un pianeta meraviglioso, ancora tutto da capire, che certamente offre motivi di curiosità e ammirazione da parte di tutto il mondo scientifico e no solo: a parte la simbiosi con Caronte, che rende plutone davvero molto speciale; avete visto le immagini inviate dalla sonda New Horizons? plutone è a dir poco fantastico